Venerdì, 05 Novembre 2021 08:45

SANGALLI: "BASTA CORTEI NO PASS SABATO IN CENTRO: CALPESTANO LA LIBERTÀ DI PERSONE E IMPRESE"

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Intervista del presidente di Confcommercio al Corriere della Sera. "Manifestare è un diritto sacrosanto, restando nel perimetro della legalità e del rispetto per gli altri". "Se riprendono i contagi perdiamo tutti".

Presidente Carlo Sangalli, Confcommercio ha aperto a Milano una petizione su Change.org contro le manifestazioni in centro al sabato. Non era mai successo.

"Dopo un anno e mezzo di pandemia, che ha provocato perdite umane gravissime e colpito profondamente centinaia di migliaia di imprese, soprattutto del terziario, il Covid è al momento ancora sotto controllo e l’economia finalmente ha ripreso a crescere. In questo contesto va fatto ogni sforzo per contenere il contagio e permettere alle imprese di lavorare. Credo che 15 sabati consecutivi di cortei “no pass” a Milano, e in altre città, che bloccano la vita del centro e non rispettano le regole, non vanno in questa direzione".

Quindi chiedete di spostare i cortei in un altro giorno, in un altro luogo o entrambe le cose?

"Sono le autorità competenti che devono decidere le modalità delle manifestazioni e fare in modo che vengano rispettate. La libertà di manifestare le proprie idee è l’architrave della democrazia. Mio padre, partigiano cattolico, ha combattuto come tanti altri per questo. Ma va rispettata la libertà di tutti".

Che tipo di perdite lamentate?

"Il sabato per il settore del commercio e della ristorazione, vale oltre il 25% del fatturato settimanale. Secondo un calcolo prudenziale del nostro Ufficio Studi milanese, gli ultimi tre sabati hanno comportato perdite per più di 10 milioni di euro a esercizi commerciali, bar e ristoranti delle zone interessate dai blocchi dei manifestanti. Senza considerare che una città percorsa ogni sabato da cortei che bloccano anche il traffico diventa certamente meno vivibile e attrattiva".

Ci sono stati danni materiali ai negozi?

"Fino a questo momento, per fortuna, a Milano non ne abbiamo registrati. Ma restano, certo, le perdite di fatturato che sono danni materiali anche se non “visibili”

C’è un problema di controllo da parte delle forze dell’ordine?

"Credo che fino ad ora ci sia stata una gestione dell’ordine pubblico molto responsabile e di grande attenzione. Sarebbe auspicabile che questa responsabilità ci fosse da parte di tutti".

Siete preoccupati per il Natale?

"Molto preoccupati. Il Natale oltre il significato profondo che ha per la nostra società, è il periodo più importante dell’anno sul fronte dei consumi. Le lascio immaginare cosa potrebbe significare la prosecuzione dei cortei non autorizzati per i nostri settori usciti così pesantemente penalizzati dalla pandemia".

Le manifestazioni in altre città come Trieste sembrano produrre anche più contagi. Temete nuove chiusure?

"Questo è un punto centrale i dati scientifici sono oggettivi. Se riprendono ad aumentare i contagi ci perdiamo tutti. In primis le persone e poi le attività economiche".

L’iniziativa ha trovato il sostegno delle istituzioni, dal sindaco di Milano Sala al presidente della regione Lombardia Fontana, di schieramenti opposti.

"E’ la dimostrazione che su temi così rilevanti per la vita delle persone e delle imprese, istituzioni e politica alla fine stanno dalla stessa parte al di là delle appartenenze. E questo dà forza e credibilità alle parti sociali e ai corpi intermedi. Che in questa occasione dimostrano un supplemento di responsablità".

E il dirittto a manifestare che posto ha?

Come ho detto la libertà di esprimere le proprie idee e il fondamento della nostra democrazia. Ma l’esercizio della libertà significa rispetto delle regole a garanzia di tutti".

Non teme che vietare o contingentare le manifestazioni posso comportare una degenerazione?

Nessuno vuole vietare o contingentare nulla. La nostra petizione è un appello alla responsabilità e alla ragionevolezza. Portare avanti le proprie idee e istanze non è solo legittimo ma doveroso. Anche alla nostra organizzazione è capitato varie volte di scendere in piazza per manifestare. Ma sempre nel perimetro della legalità e nel rispetto degli altri. E infine, il nemico comune è il Covid, non le soluzioni per combatterlo".

 

tratto dal Corriere della Sera

di Antonella Baccaro

 

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