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Istituzione della zona rossa in alcuni comuni della regione Sicilia, in particolare Caltanissetta, Caltavuturo, Scicli e Palma di Montechiaro a partire da oggi e fino al 30 marzo 2021 sono state dichiarate zona rossa da un ordinanza del Presidente della Regione, Nello Musumeci.

Scarica l'ordinanza completa :

 Non lo possiamo dire con sicurezza, in quanta mancano i dati ufficiali Ma per trovare un anno peggiore del 2020, sotto il profilo economico, bisogna risalire più o meno al 1044. Lo scorso anno, causa pandemia,

i consumi sono crollati, rispetto of 2019, di qualcosa come 2.000 euro a testa se consideriamo anche i mancati acquisti degli stranieri nella nostra isola. Crolla determinata essenzialmente da tre cause.Ripetuti

lockdown, di cui uno totale di tre mesi mentre altri sono in procinto di essere attivati, riduzione di reddito disponibile e aumento del risparmio precauzionale delle famiglie per una sempre maggiore incertezza

economica. Dato che questa catastrofe a livello globale è stata provocata dallo pandemia ci si aspetta che, non appena sarà finita si tornerà a spendere anche quell'eccesso di risparmio dl cui si e fatto cenno,

così come ci auguriamo un massiccio ritorno di turisti nello nostra regione. E' evidente che oggi le priorità sona due il contrasto al Covid-19, e il governo nazionale con quello regionale appaiono decisi ad

accelerare il piano di vaccinazione, e la difesa del tessuto produttivo che deve resistere fino al momento dea ripartenza anche se, in alcuni casi, i danni della pandemia potrebbero essere purtroppo irreversibili.

Per questo, una delle prime misure da attuare al più presto è un vero e grande piano di indennizzi rapportati alle perdite subite dalle imprese nell'intero 2020. Intervento, questo, indispensabile per superare uno

dei maggiori ostacoli allo ripresa nell'anno in corso e cioè lo concentrazione dello caduta verticale dei consumi per alcuni importanti settori: commercio non alimentare, in particolare vestiario e calzature,

trasporti, ricreazione, spettacoli, convivialità e cultura, alberghi bar, ristoranti e viaggi. In più, la forza della filiera turistica ha sostenuto sempre più il nostro Fil siciliano, anche attraverso la voce "servizi" della

bilancia del pagamenti. Ecco perché affermiamo che è arrivata l'ora - non più rinviabile - di preparare un ampio piano strategica sul turismo in vista ciel ritorna alla normalità.

Gianluca Manenti Presidente regionale Confcommercio Sicilia 

Sul QN il presidente di Confcommercio commenta le nuove misure prese dal Governo: "tanti non riapriranno, fare presto col DI Sostegno o sarà troppo tardi". "Dodici miliardi di dotazione non sono sufficienti, va rivisto il sistema delle chiusure".

A 24 ore dal decreto con cui il Governo Draghi ha varato nuove misure per arginare l'epidemia da coronavirus, che rappresentano l'ennesima mazzata per le imprese dei settori rappresentati, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha fatto il punto della situazione sulle pagine del Quotidiano Nazionale ribadendo punto di vista e richieste della Confederazione. Di seguito il testo dell'intervista.

 

Ci ritroviamo in lockdown: quale sarà l'impatto sulle imprese del terziario?

«Secondo le nostre stime, il prossimo lockdown di marzo-aprile - avvisa Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio - causerà una perdita di oltre 15 miliardi di euro, un terzo dei quali è relativo al solo comparto di alberghi e ristoranti. Solo nella ristorazione, tra marzo e le giornate di Pasqua, andranno persi circa 2,8 miliardi. Confturismo calcola che, tra gennaio e febbraio, c'è stato un crollo di 20 milioni di presenze in Italia. Senza dimenticare il dramma vissuto da tutto il comparto della cultura e del tempo libero - cinema, teatri, spettacoli e concerti - che ha già perso un miliardo di euro nel 2020».

Non sembra esserci altro rimedio che le chiusure, in attesa della vaccinazione di massa. «L'incognita delle varianti Covid è preoccupante ed è necessario accelerare la campagna vaccinale. Occorrono vigilanza ed azioni rigorose e mirate contro la pandemia, perché le imprese del terziario non possono andare avanti col sistema generalizzato del 'più chiusure', ormai insostenibile. Aumentano i rischi di cessazione definitiva delle attività e conseguenti perdite di occupazione. Senza contare che registriamo ancora forti ritardi per gli indennizzi legati ai precedenti lockdown».

Ritenete, dunque, che le imprese che rappresentate possano rimanere aperte?

«Dopo un 2020 drammatico, con crolli verticali di fatturato e la chiusura definitiva di tantissime imprese, è evidente che oggi il contrasto al Covid e la difesa del tessuto produttivo sono le priorità da seguire, tenendo insieme salute e ripresa dell'economia. Questo significa lavorare affinché, nel pieno rispetto delle norme e delle regole di salute e sicurezza, vengano riviste tante restrizioni settoriali allo svolgimento delle attività». È in arrivo il DI Sostegni per fronteggiare gli effetti delle chiusure: non vi soddisfa? «Servono indicazioni chiare e occorre rafforzare la dotazione finanziaria - preannunciata attorno ai 10-12 miliardi - per ristorare le ulteriori perdite di fatturato, superando il meccanismo dei codici Ateco. Abbiamo chiesto al governo un incontro urgentissimo: perché il decreto 'Sostegno' ridia realmente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo massimo».

di Claudia Marin

Venerdì, 12 Marzo 2021 08:28

LOTTERIA DEGLI SCONTRINI, UN FLOP ANNUNCIATO

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Confcommercio evidenzia che ha aderito appena il 6% dei consumatori. Postacchini: "avevamo chiesto una proroga, l’iniziativa è nata e subito naufragata". "Operatori e consumatori hanno altre priorità".
Nel giorno in cui sono stati estratti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli i primi dieci codici vincenti della Lotteria degli scontrini, Confcommercio sottolinea, per bocca del responsabile “Commercio e Città” Enrico Postacchini, che è “molto esigua la percentuale di consumatori che ha aderito, inferiore al 6%”. Secondo la Confederazione “manca l’interesse della clientela, l’iniziativa è nata e subito naufragata. Confcommercio aveva chiesto una proroga per evitare questo flop annunciato, ma il nostro appello è rimasto inascoltato”.

D’altra parte, dati del 20 dicembre scorso, su 1,4 milioni di registratori telematici installati solo 700mila erano stati aggiornati per poter partecipare alla lotteria. “A distanza di poco più di due mesi – conclude il responsabile di “Commercio e Città” - possono essere stati fatti circa altri 100mila aggiornamenti ma tutto procede con lentezza perché le aziende che devono aggiornare i registratori telematici non riescono a stare al passo con le richieste. Inoltre ad aggravare il tutto c’è la grave e critica situazione contingente, negozi chiusi e attenzione degli operatori e dei consumatori rivolta verso altre priorità”.

 

 Agenda urbana resta in cima agli impegni della giunta Dipietro anche se ci sono criticità come rileva Lo Presti di Confcommercio Evitare di disperdere parte delle cospicue somme di Agenda Urbana, che superano i 2 milioni di euro destinate alle attività produttive. E' l'impegno preso dal sindaco di Enna Maurizio Dipietro, che dopo un confronto con le associazioni di categoria in cui sono emersi possibili rischi sulla restrizione della platea dei fruitori per alcuni criteri richiesti dalla Regione, ha avviato una mediazione con l'assessorato regionale alle attività produttive. A riassumere le principali criticità, la presidente della delegazione comunale di Confcommercio Fabiola Lo Presti «siamo fortemente convinti dell'essenzialità di un così cospicuo finanziamento a favore delle attività produttive di questa città, non solo in considerazione delle difficoltà che hanno segnato lo scorso anno, ma anche delle gravi incertezze date dall'ormai imprevedibile sequenza di chiusure e aperture imposte dall'andamento epidemiologico. Per questo, durante il confronto con il sindaco Dipietro abbiamo evidenziato quei limiti che possono ridurre drasticamente la platea dei beneficiari mettendo le cifre stanziate a rischio ritorno indietro». Il primo problema, segnalato, continua Lo Presti «viene dalla richiesta della Durc per le aziende. Documento che, se da un lato ci rendiamo conto attesti la regolarità contributiva piena dell'attività, dall'altro, dopo un anno difficile come il 2020, diventa un elemento difficile da produrre e quindi di facile esclusione, come accaduto del resto già questa estate con i ristori previsti dalla regione, che di fatto hanno sbarrato la strada ad una cospicua fetta di imprenditori che adesso resterebbero fuori dai fondi previsti da Agenda urbana». A questo si aggiunge un altro problema: «Non sembra realmente soddisfacente il criterio di erogazione unico per le aziende. A nostro avviso c'è una forte differenza tra azienda a conduzione familiare o condotta dal solo titolare con quelle che invece hanno uno o più dipendenti. Sarebbe più giusto dare una somma differenziata, anche se magari di poco per dare un ristoro più soddisfacente». Per la rappresentante di Confcommercio a Enna «è sicuramente importante la disponibilità del sindaco Dipietro a portare avanti la mediazione cercando di non disperdere somme essenziali per le attività produttive della nostra città». Per il sindaco Dipietro «sebbene dall'assessorato ci sia stata una ferma risposta sull'impossibilità di eliminare il requisito della presentazione del Durc, non si poteva non fare un tentativo di mediazione. La mediazione che ho rivolto al direttore dell'assessorato alle Attività produttive prevede un ampliamento della platea dei beneficiari implementando i codici Ateco che ne potranno fruire e proponendo un aumento somma da destinare ai singoli richiedenti che potrebbe così evitare il ritorno indietro dello stanziamento previsto per Enna».

TIZIANA TAVELLA

 


Le parti sociali che rappresentano la totalità del terziario distributivo e la filiera del turismo hanno scritto ai ministri Orlando e Speranza e al commissario Figliuolo per sottolineare l’urgenza di realizzare un efficace piano vaccinale.
Con una nota congiunta, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del terziario distributivo e del turismo (Confcommercio, Fipe, Federalberghi, Faita, Fiavet, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancd Conad, Ancc Coop, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil), hanno annunciato di aver scritto ai Ministri Orlando e Speranza e al Commissario, Gen. Figliuolo, "per sottolineare l’urgenza di realizzare un efficace piano vaccinale per tutti gli addetti di questi settori che oltre a essere pesantemente colpiti dalla pandemia, hanno contribuito a garantire il servizio al pubblico e le attività imprenditoriali. E’ stato pertanto richiesto di calendarizzare a breve un incontro per la definizione del suddetto piano".

Fonte: Confcommercio Imprese per l'Italia


II presidente di Confcommercio sul Secolo XIX: "nostri spazi associativi a disposizione della vaccinazione". "Le chiusure? Esiste una fortissima emergenza economica e sociale, servono anche altre soluzio
La campagna vaccini anti-Covid esce dagli ospedali dopo l'apertura, ieri nel capoluogo ligure, del primo centro vaccinale extra-ospedaliero in Italia messo a disposizione da Ascom-Confcommercio Genova e aperto grazie a un'intesa tra l'associazione e il sistema sanitario regionale.

«Promuoveremo questa iniziativa su tutto il territorio italiano», assicura il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. Nel centro, messo a disposizione della Asl3 Genovese al momento per gli over 80, vengono fatti 120 vaccini al giorno.

Il modello Genova, con il centro vaccinale inaugurato ieri, può essere replicato anche altrove?

«Già alcune nostre associazioni stanno sperimentando i presidi per i tamponi e altre realtà si stanno preparando per svolgere la medesima attività per i vaccini. Confcommercio Genova fa da apripista e per questo ringrazio in particolare il suo presidente, Paolo Odone, e il presidente di Confcommercio Salute, sanità e cura, Luca Pallavicini. Dopo un anno siamo ancora in grave emergenza sanitaria e dobbiamo accelerare la campagna di vaccinazione nazionale. Confcommercio farà di tutto per rendere il più capillare possibile il suo contributo in una fase di grande difficoltà per il Paese e promuoverà questo modello presso tutte le sue associazioni territoriali».

Cosa farà ora Confcommercio nazionale?

«Oltre a irrobustire e accelerare la campagna di vaccinazione collaboreremo su diversi livelli con le istituzioni e le autorità sanitarie. Proprio pochi giorni fa abbiamo evidenziato al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, la validità dei protocolli di sicurezza già sottoscritti da Confcommercio, tra cui quelli per il commercio e il turismo, adeguati e potenziati nel corso dei mesi e che oggi richiedono solo una "manutenzione" e un aggiornamento. In quell'occasione abbiamo anche dato la nostra disponibilità ad utilizzare i luoghi e i medici del lavoro perle vaccinazioni, dando priorità ai lavoratori più a rischio. Nello stesso tempo abbiamo coinvolto le imprese associate per l'utilizzo, ad esempio, dei centri distributivi e dei magazzini di alcune attività e abbiamo chiesto il rifinanziamento dei crediti di imposta per l'acquisto di dispositivi di protezione».

Cosa pensa l'associazione che presiede sulla sicurezza delle imprese del commercio e del turismo? Queste attività devono riaprire?

«Dopo un 2020 drammatico che ha causato crolli verticali di fatturato e la chiusura definitiva di tantissime imprese - soprattutto nel commercio, nella filiera turistica e in quella della cultura e dello spettacolo - oggi siamo ripiombati in una nuova fase difficilissima a causa della veloce diffusione delle varianti del coronavirus. È quindi evidente che le priorità sono due: il contrasto al Covid e la difesa del tessuto produttivo, tenendo insieme salute e ripresa dell'economia. Due emergenze senza precedenti, alle quali si aggiunge quella sociale, che impongono di alzare il livello di responsabilità da parte di tutti. Soprattutto, vanno trovate risposte oltre il modello del "più chiusure" perché le pesanti ricadute in termini di costi economici e sociali non sono più sostenibili dalle imprese che hanno bisogno di un sostegno più robusto e di una prospettiva diversa all'orizzonte. Penso, in particolare, alla ristorazione e ai bar che, da sempre, applicano con rigore tutti i protocolli e le linee guida per garantire sicurezza e lavoro».

Sul versante imprese e indennizzi e politiche di sostegno alle attività, cosa deve essere fatto?

«Servono indennizzi adeguati e tempestivi per non far chiudere le imprese ora e farle crescere quando tornerà la normalità. E queste misure devono rispondere alle esigenze dei diversi settori e delle diverse dimensioni d'impresa, incluso il mondo delle professioni. A questo proposito, va individuato un meccanismo che superi il sistema dei codici Ateco, come peraltro è nelle intenzioni del governo, che non introduca tetti rigidi di ricavi e faccia riferimento sia alle perdite di fatturato annuo che ai costi fissi».

di Dell'Antico Matteo

Fonte: Confcommercio Imprese per l'Italia

Lo pensano sia dall’Uisp che da Confcommercio e che per questi obiettivi hanno identiche unità di intenti. Lo pensano così il presidente del Comitato territoriale Uisp Enna Riccardo Caccamo ed il Direttore provinciale di Confcommercio Gianluca Speranza. “Lo sport a 360 gradi e nel caso specifico quello promozionale e sociale, è una importante “macchina mediatica” che se saputa utilizzare può dare una considerevole visibilità ad un territorio – commenta Riccardo Caccamo – ed è fuor di dubbio che in tutto ciò c’è una ricaduta positiva da un punto di vista economico per il territorio interessato. La Confcommercio è una delle più importanti istituzioni di rappresentanza del mondo economico nazionale e quindi poterci dialogare per l’Uisp è motivo di soddisfazione. Nel caso specifico l’amico ???????? ???????? è una persona lungimirante e che guarda lontano. Quindi sicuramente potranno nascere importanti sinergie”. “Per la nostra associazione è importante poter avviare collaborazioni con altre istituzioni presenti sul territorio – aggiunge Gianluca Speranza – e nel caso specifico dell’Uisp è una prestigiosa associazione del mondo dello sport con cui si potranno avviare interessanti collaborazioni”.

Venerdì, 05 Marzo 2021 08:49

GOVERNO AL LAVORO SUL "DECRETO SOSTEGNO"

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Il provvedimento, che dovrebbe arrivare entro una decina di giorni, prevede la proroga del blocco dei licenziamenti e del pagamento delle cartelle fiscali. Lotteria degli scontrini e Cashback, numeri in crescita.

Lavoro, imprese, fisco e vaccini: è sugli stessi assi che hanno retto i decreti di emergenza dell'ultimo anno che si muoverà anche il primo decreto economico dell'era Draghi. Perché il "decreto Sostegno" veda la luce servirà ancora una decina di giorni: le riunioni si susseguono, con Mef e Mise sono al lavoro per definire la fattibilità di interventi che oscillerebbero tra i 30 e i 40 miliardi.

Con la pandemia che corre e la campagna per l'immunizzazione in ritardo, il nuovo governo sarà comunque costretto a replicare, in gran parte, le misure già utilizzate fin qui, dal blocco dei licenziamenti, che potrebbe arrivare a fine giugno, alla Cig Covid, che dovrebbe essere rifinanziata per tutto l'anno, fino ai congedi straordinari e al diritto allo smart working per i genitori in caso di scuole chiuse e figli in Dad o in quarantena. Per ora c'è solo uno schema di lavoro, che parte dalle simulazioni del vecchio esecutivo, e che destina 2 miliardi alla campagna vaccinale portando avanti nel contempo l'idea di cancellare 60 milioni di vecchie cartelle fino a 5mila euro compresi sanzioni e interessi, di fatto inesigibili. Lo stralcio di questi vecchi debiti fiscali, accumulati tra il 2000 e il 2015 costerebbe all’incirca due miliardi in due anni.

Lo stesso vale per il resto del pacchetto fiscale, che si è ipotizzato anche di fare viaggiare in un provvedimento autonomo: al momento lo schema indica una proroga secca alla fine di aprile, allineata all'attuale scadenza dello stato di emergenza, sia per le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, sia per la sospensione dell'invio delle nuove cartelle. Ma per il riavvio della riscossione si starebbe valutando di lasciare partire gli atti (almeno 50 milioni quelli in stand by tra notifiche di ruoli e avvisi di accertamenti) ma cadenzando gli invii dell'arretrato nei prossimi due anni, con conseguente allungamento della prescrizione.

Tutta da definire anche la partita degli indennizzi su cui comunque si tenterà di dare un segno di discontinuità a partire dalla piattaforma per l'erogazione, affidata a Sogei che dovrà indennizzare 2,7 milioni di imprese e professionisti entro aprile. Gli uffici lavorano per preparare "misure normative di sostegno ispirato all'equità, alla celerità, alla semplificazione e alla immediatezza", con un occhio particolare per "le partite Iva", ha detto in Parlamento il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, senza escludere che "in modo opzionale" ci possa essere anche "la possibilità di compensazione in sede di dichiarazione". Per ora nella bozza circolata tra i Ministeri per le attività fino a 5 milioni si profila un sistema con 4 fasce di indennizzo a fondo perduto (dal 30% delle perdite per i più piccoli sotto i 100mila euro l'anno di fatturato al 15% per quelli tra 1 e 5 milioni) da calcolare su cali di almeno il 33% nel confronto tra 2019 e 2020 e non più su un solo mese. Questo se si continuasse a ragionare sul fatturato. Ma c'è chi spinge per adottare il criterio dei costi fissi, che avrebbe però delle criticità ad esempio nel caso dei professionisti, con costi fissi molto bassi. La soluzione potrebbe essere un mix dei due criteri. Saranno anche abbandonati i codici Ateco, mantenendo qualche distinzione per settore: alla filiera della 'neve' - costi fissi altissimi e stagione saltata - dovrebbe andare un contributo aggiuntivo per ora quantificato in 600 milioni.

In attesa di ricevere i nuovi sostegni, i commercianti si stanno intanto adeguando alla novità della lotteria degli scontrini: circa in 300mila, sul milione e mezzo che ha installato il registratore telematico, hanno inviato i dati per partecipare alla prima estrazione mensile, cui concorrono quasi 17 milioni di transazioni valide e circa 4 milioni di cittadini che hanno attivato il codice. E numeri sempre in crescita registra anche il Cashbacksu cui Pago Pa, ha spiegato il sottosegretario al Mef Cecilia Guerra, sta portando avanti un monitoraggio per arrivare alla correzione delle anomalie (come i micro-pagamenti a raffica segnalati ai distributori di carburanti per 'scalare' le classifiche e accaparrarsi i 1.500 euro di supercashback). Ma sarà possibile anche "valutare eventuali modifiche al programma stesso". Nessuno però, ha assicurato il viceministro Laura Castelli dice "di farlo saltare".

 

La SIAE, tenuto conto della ridotta attività dei pubblici esercizi in questo avvio d'anno, ha riconosciuto una riduzione del 15% delle tariffe per musica d'ambiente. La stessa, inoltre, ha comunicato di aver prorogato al 30 giugno 2021 la scadenza dei termini per il pagamento dell'abbonamento annuale e al 31 luglio 2021 quella per il pagamento dell'abbonamento stagionale.

Nel dare seguito alla circolare n Fipe n. 12/2021, si comunica che la SIAE, su sollecitazione di questa Federazione e tenuto conto della ridotta attività dei pubblici esercizi a causa dell'emergenza sanitaria, ha deliberato per l'anno 2021 la riduzione del 15% delle tariffe per musica d'ambiente.
Inoltre, la SIAE – come richiesto da FIPE – ha ulteriormente prorogato al 30 giugno 2021 la scadenza dei termini per il pagamento dell'abbonamento annuale per musica d'ambiente senza incorrere nelle penali previste dal permesso/certificato rilasciato dalla Società. I pubblici esercizi con attività stagionale potranno, invece, provvedere al pagamento dell'abbonamento entro il 31 luglio 2021.
Gli Uffici sono a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.

Sulla Stampa il presidente di Confcommercio sottolinea che è giusto "tenere alta la guardia nei confronti dell'epidemia", ma "bisogna smettere di penalizzare alcune tipologie di attività, come i bar e la ristorazi
Non solo indennizzi, ma anche «più credito e per questo occorre intervenire a livello europeo per evitare che si riducano i finanziamenti alle piccole e medie imprese», sostiene il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. A suo parere «tenere alta la guardia nei confronti dell'epidemia in questa fase delicatissima caratterizzata dalla diffusione delle varianti del coronavirus, proprio nel momento in cui dovrebbe decollare la campagna di vaccinazione, non si discute. Però non si può dimenticare la disperazione di molti imprenditori che vanno salvati ora per dar loro la possibilità di continuare a creare ricchezza e occupazione dopo».

Quindi che propone?

«Bisogna costruire una risposta che vada oltre il modello del "più chiusure" con i suoi drammatici costi economici e sociali, puntando invece e anzitutto sul "più vaccini". Insieme, vanno rafforzate l'azione di sequenziamento del virus, la capacità di monitoraggio e tracciamento dei contagi, la selettività territoriale delle misure di contrasto dei focolai, l'efficacia dei controlli. Senza dimenticare scuola e trasporti».

Per i critici Draghi ha riproposto il "solito Dpcm"...

«Mi sembra che ancora una volta abbiano prevalso le ragioni dell'urgenza. Questa volta, però, con maggiori tempi di "preavviso" come chiesto più volte da Confcommercio. Ora occorre che scelte e misure siano assunte con maggiore possibilità di confronto e di partecipazione anche con le categorie ancora purtroppo sottoposte a blocchi totali o parziali di attività e delle forze sociali nel loro complesso. Perché solo così si può costruire un progetto condiviso di ripartenza del Paese ed affrontare la sfida di una "nuova ricostruzione"».

Ma come valuta le prime mosse del nuovo governo?

«Bene la concentrazione sul decollo della campagna vaccini. Sul prossimo e atteso decreto "Sostegno" e sulla messa a punto della versione finale del Recovery plan, vedremo. Sono passaggi fondamentali e rispetto ai quali, già durante le consultazioni svolte da Draghi, abbiamo segnalato richieste ed opportunità: la richiesta di indennizzi adeguati e tempestivi; l'opportunità di investire sulla resilienza del terziario di mercato per rafforzare quella complessiva del Paese».

Col decreto «Sostegno» cambieranno gli indennizzi: è d'accordo? Serve altro?

«Ovviamente, dipende da quali saranno i criteri finali. A nostro avviso, archiviato il sistema dei codici Ateco, vanno tenute in debito conto le perdite di fatturato registrate su base annua ed i costi fissi sopportati, mettendo in campo risposte equilibrate rispetto alle diverse dimensioni aziendali. Ma segnaliamo anche la necessità di agire, a livello europeo, per un sistema di regole bancarie che non ponga le premesse per un restringimento del credito e che consenta, in particolare, tempi di rimborso dei prestiti assistiti da garanzie pubbliche straordinarie ben oltre l'attuale limite massimo di 6 anni».

Sui licenziamenti si profila invece un nuovo blocco...

«E' una soluzione emergenziale che richiede, comunque, una prosecuzione degli ammortizzatori Covid-19 senza costi aggiuntivi e senza differenziazioni tra le diverse dimensioni d'impresa. Quanto alla riforma degli ammortizzatori, giusta la proposta di road-map presentata dal ministro Orlando. Mettere in opera un sistema strutturalmente inclusivo ed universale richiede, però, che le imprese possano tornare ad una normalità operativa e poi c'è bisogno di prospettive chiare di ripartenza».

Ma voi per evitare gli assembramenti che potreste fare?

«Più che altro vorrei dire cosa non si dovrebbe fare, ovvero continuare a penalizzare e discriminare alcune tipologie di impresa che continuano a pagare un prezzo insostenibile per le limitazioni di apertura e per i lockdown. Penso alla ristorazione e ai bar che applicano da sempre e con rigore tutti i protocolli per garantire sicurezza e lavoro».

P.BAR.

Pubblicato il nuovo DPCM che porta la firma di Mario Draghi. Clicca sul link per scaricarlo e consultarlo in versione integrale.

  pdf DPCM 02 Marzo 2021 (2.63 MB)

Incontro informale tra il presidente Patanè e il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. "Convocare quanto prima un tavolo sulle azioni più urgenti per aiutare tutto il settore, salvare l’estate e la seconda parte del 2021".
Riproporre, rafforzare e scadenzare gli aiuti per il settore fino a fine crisi; nessuna soluzione di continuità nell’erogazione dei ristori in corso; integrare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Piano vaccini ponendo il turismo al centro, come fatto in altri Paesi competitor; misure di credito mirate per la ripartenza del settore; completamento delle riforme attese da anni: questi i punti al centro del primo incontro informale tra Luca Patanè, Presidente di Confturismo Confcommercio e il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

"Al Ministro Garavaglia, che mi ha ricevuto e ascoltato con attenzione, disponibilità e cordialità - ha detto Patanè - abbiamo chiesto di convocare quanto prima un tavolo sulle azioni più urgenti da porre in campo per aiutare tutto il settore del turismo, salvare l’estate e la seconda parte dell'anno: un luogo dove le rappresentanze delle imprese possano confrontare la loro vision con quella delle amministrazioni territoriali, agendo sinergicamente in questo momento estremamente delicato. Confturismo-Confcommercio presenterà inoltre proposte progettuali concrete da inserire nel PNRR per accedere ai fondi di NextgenerationEU e per creare investimenti anche nel digitale per favorire la ripresa".

"Il turismo italiano - conclude Patanè - ha chiuso un 2020 catastrofico e affronta un 2021 senza segnali di ripresa, almeno per tutto il primo semestre, con interi comparti che dovranno trasformarsi radicalmente dopo la crisi. Tuttavia è proprio questo il settore su cui puntare per lanciare la ripresa dell’intero sistema Paese, senza commettere l’errore di cedere importanti segmenti del valore aggiunto generato, cosa che i nostri principali competitor attendono con ansia”.

 

Fonte: Confcommercio Imprese per l'Italia

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